“Asia’s 50 Best Bars” ha inserito nella sua lista l’8 ½ Otto e Mezzo Bombana di Hong Kong, il quale rappresenta l’unico italiano in classifica. Un riconoscimento raggiunto grazie al contributo di Devender Kumar, dal 2013 responsabile del cocktail Bar che è conosciuto in tutto il mondo come uno dei protagonisti della rivoluzione Indiana nel mondo dei cocktail. Premiato nella competizione India World Class Bartender del 2012, Devender è tra i primi 40 mixologist alle finali del concorso mondiale di Rio e Janeiro, in Brasile.
Nel 2015 vince la competizione Bacardi Legacy con il suo cocktail “The Optimist”, e rappresenta la regione Hong Kong e Macao nella finale mondiale di Sidney. Lo stesso anno la rivista Drink World Asia lo posiziona tra i top 25 bartender dell’anno a Hong Kong e Macao, e Bacardi lo presenta nella serie “Untameable”, un documentario sulla passione dei grandi bartender.
Umberto Bombana, socio Euro-Toques e pluristellato – è orgoglioso di questo premio: «Anche il bar, come tutto il ristorante contribuisce al nostro principale obiettivo: far star bene i nostri clienti. L’ospitalità per noi italiani è al centro di tutto e in questo momento di grave difficolta per la ristorazione, sono felice di essere stato inserito in questa prestigiosa lista e di poter mandare un messaggio di speranza e di ottimismo a tutti i miei colleghi italiani per i quali ho sempre un pensiero».
8 ½ Otto e Mezzo Bombana Hong Kong è stato inaugurato nel 2010 e dal 2011 vanta tre stelle Michelin. Nel 2012 lo chef ha deciso di aprire le porte di 8 ½ Otto e Mezzo Bombana a Shanghai (oggi due stelle Michelin) e nel 2015 a Macao (una stella Michelin).
L’ultimo successo dello chef Bombana è Nove, un piccolo ristorante cantonese al centro di Hong Kong, che lo chef ha pensato insieme al collega Master Dim Sum Wong Yiu-Por inaugurato nel 2019. L’arredamento di Nove ricorda la Hong Kong degli anni Sessanta, periodo reso famoso dai film di Wong Kar-wai As Tears Go By e In the Mood for Love. Ai muri i quadri di Giuseppe Castiglione, pittore alla corte imperiale di Pechino dal 1715 al 1766, che creò uno stile originale di pittura unendo la tecnica occidentale a quella orientale.
«Nove è il mio omaggio alla cucina cantonese, è la dimostrazione che anche in un ristorante cinese posso esprimere la mia italianità, nella scelta delle materie prima e nell’arte dell’ospitalità, rispettando le tradizioni e le ricette cantonesi». Da subito molto amato dagli hongkonghini, tra pochi mesi Nove avrà una seconda sede nello storico palazzo di The Fringe Club.