La terrazza dell’albergo 5 stelle ha ospitato le ricette del Lario e del lago Maggiore preparate dal resident chef Stefano Mattara e da Giuseppe Vigna. Il rooftop del Vista Palazzo, il primo e unico cinque stelle lusso di Como, è stato l’incantevole palcoscenico, qualche giorno fa, di una serata unica sul quale si sono incontrate le eccellenze del Lario e del Verbano. Stefano Mattara, executive chef del Sottovoce (il ristorante del Vista Palazzo) e membro Euro-Toques, ha aperto le sue cucine a Giuseppe Vigna, chef di Villa e Palazzo Aminta, luxury hotel affacciato sul Golfo Borromeo di Stresa, per una cena a quattro mani tutta dedicata ai sapori d’acqua dolce. Una serata esclusiva per celebrare i due laghi, la buona cucina e l’hotellerie di lusso.
Mattara e Vigna hanno creato il menu “Lago incontra lago”, che ha visto protagonisti i classici pesci di lago (l’alborella, la trota e il persico), talvolta interpretati secondo le ricette regionali, talora oggetto di contaminazione con sapori internazionali. Il sorridente entusiasmo e la vorace creatività di Mattara hanno trovato un seducente equilibrio con la garbata ispirazione e la passione per la tradizione di Vigna.
In piatti come Le mie alborelle in saor e le Bombe del lago la cucina di Stefano Mattara rivela tutta la sua passione per le contaminazioni, dove una profonda conoscenza del territorio e delle sue tradizioni cerca nuove alchimie con le cucine del mondo (in particolare orientali) per esprimersi in creazioni contemporanee, fresche e sorprendenti. Le alborelle, fritte nel panko giapponese, sono servite, insieme a pinoli e uvetta, all’interno di una cipolla cotta nelle cenere e adagiata su una terra di olive taggiasche. Le Bombe di lago, invece, sono una personalissima interpretazione del riso in cagnone (nella sua versione comasca con filetti di pesce persico), con bombardoni ripieni di farcia di persico e salvia con kingen (mandarino cinese) e pomodoro. Ispirazioni d’oriente che si fanno più decise nella Trota salmonata con patchoi, funghi shitake e caviale di olio al sesamo.
Giuseppe Vigna, invece, ha scelto di valorizzare i prodotti del suo lago. Certamente i pesci ma anche tutto ciò che di buono cresce e matura intorno al lago, come gli agrumi di Cannero e ciò che viene prodotto dalle montagne che incorniciano il Verbano, come la toma del Mottarone. Così i suoi piatti assumono il carattere di brevi e intense escursioni sul territorio. Come il Sandra ai limoni di Cannero e croccante di polenta, dove il sapore delicato delle carni del lucioperca si arricchisce di brio grazie al gusto più intenso dei limoni di Cannero, piccolo paese della parte più settentrionale del lago, celebre, fin dal Cinquecento per la sua produzione di agrumi, la più a nord d’Italia per quelli coltivati in terra piena, resa possibile da un microclima unico. Con la Cialda di fichi, peperone piccante e toma del Mottarone, invece, Vigna ha portato i palati sulle vette del Mottarone (facilmente raggiungibili da Stresa, grazie alla funivia Stesa-Alpino-Mottarone). Non solo pesci, dunque.
L’auspicio è che l’incontro tra Vigna e Mattara si possa rinnovare, questa volta sulle rive del Lago Maggiore, nelle cucine de I Mori (uno dei due ristoranti di Villa Aminta), dalle cui ampie vetrate si gode una vista mozzafiato sulle Isole Borromee. Per il piacere degli occhi e dei palati dei fortunati commensali.
Per informazioni: www.vistalagodicomo.com