Il 1° Congresso Regionale Sicilia che Euro-Toques ha tenuto lunedì a Palermo ha ottenuto un bel successo con una platea della Sala Gialla dell’Ars da tutto esaurito tra cuochi e addetti ai lavori. Cibo di qualità e tutela delle materie prime hanno tenuto banco nel corso della tavola rotonda. Svelata la versione digitale della Guida. La manifestazione, volta a rilanciare l’associazione Euro-Toques nell’Isola, ha visto la partecipazione di note personalità della cucina siciliana e nazionale, tra cui chef stellati, in una sede istituzionale prestigiosa quale Palazzo dei Normanni.
Ha moderato la giornalista Federica Terrana ed ha aperto i lavori il presidente di Euro-Toques Italia e International Enrico Derflingher che è stato brevissimo lasciando spazio ai relatori sottolineando che «la nostra associazione vanta la presenza di tutti i tristellati italiani».
Ha preso la parola un emozionatissimo Giovanni Porretto, neo delegato Sicilia che ha fortemente voluto, solo a pochi mesi dalla sua elezione, questo primo Congresso per dare giusta visibilità ed ulteriore entusiasmo agli iscritti della seconda regione dopo la Lombardia. «Il Congresso – ha detto – si sviluppa su 2 punti, il primo far crescere l’Associazione regionale aumentandone gli iscritti che attualmente sono 37 con ben 15 nuovi tra cui 2 donne, il secondo più importante ed impegnativo per estendere il concetto di educazione alimentare favorendo una rete che connetta cuochi e produttori per un’alleanza contro il cibo spazzatura, specialmente quella che viene o si ispira dall’estero». Ha concluso sottolineando la superiorità della cucina italiana che si fa forte di una grande diversità regionale.
Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola, media partner di Euro-Toques ha presentato in anteprima la versione digitale della Guida 2019 (prossimamente arriverà anche il formato cartaceo). «Questa Guida si differenzia da tutte le altre, non troverete giudizi né valutazioni – ha espresso Lupini – interpretando che Euro-Toques costituisce prima di tutto un gruppo di persone più che di cuochi per cui la guida si presenta come un’insieme di 242 schede personali per ogni iscritto, di cui 22 donne, mancando solo chi non ha risposto e chi si è iscritto quando la guida era già in stampa. Così troverete un profilo, anche in inglese, della persona con una foto sua e un’altra di un suo piatto rappresentativo, oltre a riportare le indicazioni della sua attuale attività. È stato un duro lavoro che ha impegnato tutta la redazione di Italia a Tavola, consapevole dell’importanza di questo ulteriore lavoro». Ha concluso con l’auspicio che i cuochi siano professionisti in cucina e non star-chef, una categoria che spesso distorce lo spessore e l’impegno del vero cuoco.
Maurizio Urso, vicepresidente nazionale Euro-Toques: «La Sicilia – ha detto – ha grande rilievo nella storia gastronomica con i suoi meravigliosi prodotti, il clima, la terra, le persone. La tradizione ha un’enorme importanza e ben si sta facendo rivalutandone le storiche pietanze servendosi anche della moderna tecnologia che alleggerisce i piatti più complessi e robusti. Dovremo educare il consumatore che deve meglio scegliere la provenienza e la salubrità di ciò che mangia affinché non si meravigli che il cibo buono può essere più caro».
Sergio Mangano presidente dell’Associazione Piera Cutino che si occupa di assistenza e di ricerca contro la talassemia ha ringraziato perché una parte del ricavato della cena di gala sarà devoluta all’associazione. Ricerca che ha permesso una migliore qualità e lunghezza di vita agli affetti da questa malattia endemica mediterranea.
Ha poi preso la parola Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento della pesca mediterranea della Regione Siciliana: «Agricoltori, pescatori, cuochi – ha osservato – sono i personaggi e gli interpreti di un’alimentazione sana e buona. La biodiversità da record della Sicilia non è dovuta solo alla sua complessità fitoclimatica ma deve tanto all’infinità di popoli e civiltà che vi hanno transitato o governato. Record di diversità nelle uve, nelle olive e nei grani antichi che finalmente oggi si rivalutano per le qualità che sanno donare alle loro farine in termini di gusto e profumi ma specialmente per salubrità in quanto stanno diventando il vero ostacolo all’introduzione dei glifosati di cui spesso sono carichi i grani stranieri. In ciò grandissimo merito bisogna dare alla ristorazione che immediatamente ha compreso l’importanza di questo ancestrale alimento».
Maurizio Lunetta direttore del Consorzio Doc Sicilia ha espresso l’orgoglio per la strada che ha percorso il Consorzio nei pochi anni di vita tanto da essere tra i primi 5 per numero di bottiglie. «Ci stiamo dedicando a sviluppare una maggiore visibilità della Sicilia del vino all’estero e contemporaneamente stiamo cercando di reintrodurre le varietà neglette o sparite che sicuramente potranno arricchire il panorama di biodiversità dell’Isola».
Federica Terrana, Enrico Derflingher, Giovanni Porretto, Maurizio Urso e Giuseppe Triolo
Nicola Francesca, docente di tecnologie alimentari presso l’Università di Palermo ha dimostrato con un pizzico di sana fantasia che il semplice “Pane Cunzato” fatto di pane di grano duro, olio evo, pomodoro, olive, alici salate, formaggio, origano, oggi può rappresentare per la moderna ricerca un valore assoluto pari ad un milione di euro, cioè si può spendere tale cifra in ricerca per lo studio e la sperimentazione per ogni suo ingrediente.
Hanno completato gli interventi: Leonardo Gambino, dirigente medico dell’Ambulatorio per i disturbi alimentari dell’Ospedale Cervello di Palermo; Gaetano Basile storico e scrittore di costume e cucina; Filippo Amodeo, amministratore dell’azienda conserviera ittica Nino Castiglione che tra l’altro ha comunicato, con la conferma da parte di Dario Cartabellotta, che finalmente Favignana riavrà la sua funzionante tonnara fissa; Lucia Ievolella, Vito Pecoraro, Patrizia Roccamatisi dirigenti rispettivamente degli Ipssar Cascino, Piazza e dell’Iiss Danilo Dolci, a sottolineare l’importanza dell’istruzione e dell’educazione dei giovani, futuri consumatori ed attori della ristorazione.
Ha concluso Alberto Lupini insistendo sul filo conduttore dell’attività che il cuoco deve rispettare: qualità e salubrità, due fattori che però non devono essere appannaggio solo di chi cucina bensì anche da parte delle Regioni, degli istituti alberghieri, dei consumatori, insomma devono costituire l’obiettivo strategico di tutto il Paese.