Terza edizione, 62 cuochi in più, 211 il numero totale raggiunto: in definitiva, un’associazione ancora più forte. Euro-Toques ha presentato in questi giorni, precisamente da domenica 14 fino a ieri, martedì 16 maggio, la propria Guida, edizione 2017, realizzata in collaborazione con Italia a Tavola. L’associazione si è quindi raccontata in queste pagine, forte di un associazionismo sempre più convinto, di un numero di soci sempre più alto, di uno spirito di squadra che prima di tutto mira a migliorare la cucina italiana e a raccontarla nel mondo.
Non è un caso, infatti, che, sulla scia di una così grande attenzione alla qualità da parte di Euro-Toques, sia stata scelta come location per la presentazione l’esclusivo resort Borgo Egnazia, tanto attento alla qualità dell’ospitalità, brand made in Italy per eccellenza, da essere premiato nel 2016 come “Miglior hotel del mondo” dal network internazionale Luxury Travel.
E, cogliendo l’occasione, di un così alto risalto mediatico e di una così vasta partecipazione, Euro-Toques ha tenuto anche la sua consuetudinale assemblea, nella quale il presidente Enrico Derflingher e il consiglio direttivo hanno fatto il punto della situazione e presentato i programmi per i prossimi mesi dell’anno. Una prima riunione a porte chiuse è stata infatti l’occasione per rilanciare la forza e l’unione del consiglio direttivo di Euro-Toques delegazione Italia: Derflingher, come detto, alla guida; Gualtiero Marchesi, presidente onorario; Claudio Ceriotti in qualità di vice presidente; Maurizio Urso, segretario generale; Filippo Sinisgalli (che ha preso il posto di Giacomo Nogara) e Ciro D’Amico consiglieri; tesoriere, per finire, Alessandro Circiello. Tanti i nuovi associati che si sono presentati ai colleghi, fieri di essere stati selezionati tra le fila dell’associazione.
Proprio dai valori dell’associazione e, più in generale, da quelli che contraddistinguono la professionalità di cuoco, ha preso il via una tavola rotonda moderata dal direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini, alla quale hanno partecipato il presidente Enrico Derflingher, l’ex ministro delle Politiche agricole e primo sostenitore della campagna per la candidatura a Patrimonio Unesco dell’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani, Alfonso Pecoraro Scanio, l’enologo Riccardo Cotarella, l’assessore allo Sviluppo economico e all’industria turistica e culturale della Regione Puglia Loredana Capone; il giornalista Luciano Pignataro e il sales manager di Borgo Egnazia, Stefano Tredici.
Come tema, il turismo made in Italy, nell’accezione più ampia che si possa conferire al termine: si parla dei numerosi punti di forza che l’Italia sa e quindi deve mettere in gioco per attirare visitatori, e far conoscere loro le bellezze del Belpaese. Ecco così, passati a setaccio, dalla cucina al mondo del vino, dal ruolo del cuoco come ambasciatore al territorio finanche alle infrastrutture come collegamento necessario tra estero e Italia.
«Il convegno è riuscito benissimo – ha detto Enrico Derflingher – grazie anche alla splendida location, Borgo Egnazia, e a Vladimir Scanu, grandissimo cuoco da svariati anni, adesso uno dei top manager di questa struttura. Siamo riusciti a venire qui a presentare la guida, in questo territorio unico, dove l’alta qualità della produzione fa da padrona nello scenario dell’agroalimentare, dove il compito di noi cuochi è quello di valorizzarli e farli conoscere in giro per il mondo».
«“Il cuoco come traino del turismo” – ha ripreso il presidente Euro-Toques, riassumendo il tema della tavola rotonda – mai come in questo territorio questa frase risuona fondamentale: qui ci sono dei prodotti leggendari che io, tra gli altri, esporto in tutto il mondo, da Taiwan al Giappone come in molti altri Paesi. Funzione del cuoco è essere traino di un turismo legato a questi prodotti, all’enogastronomia, raccontando con i suoi piatti a tutti che dietro ad ogni prodotto c’è una terra, c’è una storia, c’è una cultura, c’è l’Italia, prima cucina al mondo, imbattibile».
«C’è poca promozione coordinata – ha sottolineato Pignataro – questa scarsa promozione coordinata riguarda sia il bicchiere che il piatto, che in Italia sono andati sempre ciascuno per i fatti propri. È emersa con chiarezza la necessità di fare qualcosa di più unito, di superare gli schemi a cui siamo ancorati per raccontarci e promuoverci insieme».
«“Se si comprasse una bottiglia di vino ogni dieci pizze la produzione enologica finirebbe già a febbraio”: con questa massima divertente eppure molto rappresentativa, voglio mettere in luce un problema culturale: ci sono produttori di vino restii ad abbinare vino e pizza perché convinti sia una diminutio per la loro produzione, quando in realtà la pizza come la pasta è un calcio di rigore della gastronomia italiana e soprattutto in questa fase di crescita molto marcata, è qualcosa che va assolutamente valorizzata. Tanto è vero che alcuni consorzi come Prosecco e Sannio hanno cominciato a fare dei ragionamenti a riguardo».
«Spunti di riflessione e di stimolo – ha dichiarato Stefano Tredici – ognuno con le proprie competenze per poter muoversi e migliorarsi. Quello che mi fa onore è che questa è una regione con persone che hanno voglia di fare e di emergere, di migliorare e di trasmettere il meglio da un punto di vista culturale, politico, economico e sociale, e non per ultimo dal punto di vista turistico e dell’ospitalità. Il bello è che ho sentito fin dal primo momento una grande sintonia fra cos’è Borgo Egnazia e il pensiero di Italia a Tavola ed Euro-Toques. Duinque la valorizzazione del territorio, del cibo, della cultura e il recupero delle eccellenze. Questa idea ha fatto scattare subito una sinergia in questo incontro, di cui noi siamo onorati. Questo è l’inizio per moltissime altre iniziative di questo genere».
«Mobilitazione crescente dei cuochi e di tutti coloro che si occupano di enogastronomia – sono le parole di Alfonso Pecoraro Scanio – per promuovere un turismo sempre più di qualità e sostenibile in Italia. Dal convegno è scaturito quanto sia importante la realtà associativa, e quanto sia importante attribuirle un ruolo centrale in un Paese individualista come l’Italia: noi siamo eccellenze individuali ma molto spesso caos collettivo, dobbiamo riuscire a fare in modo che questa nostra capacità individuale diventi costruttiva organizzazione».
«Ciò che serve alla Puglia, e all’Italia in generale – ha commentato l’assessore Loredana Capone – è una logica di squadra. Gli operatori del settore turistico, dell’ospitalità e dell’enogastronomia, spesso si sono sentiti soli. Dare a tutte queste realtà un coordinamento è fondamentale per rilanciare il nostro sistema. È quello che si vuole fare qui in Puglia, creare una comunità, un’organizzazione interna. Cosicché, nel momento in cui il turista viene in Italia, può conoscere ogni aspetto della nostra realtà, e dev’essere accompagnato in questa scoperta, di modo che possa davvero vivere un’esperienza soddisfacente e a 360° dando il via a quel passa parola che gioca un ruolo fondamentale come traino del turismo. Per fare questo è necessario anche migliorare le infrastrutture che collegano l’estero ad un territorio come la Puglia, ecco perché stiamo creando nuove tratte dalla nostra Regione a Paesi come la Spagna, la Danimarca, la Norvegia…»
Seppur non sia riuscita a partecipare al convegno per motivi di salute, il sottosegretario al ministero dei Beni culturali e del turismo Dorina Bianchi, ha voluto rendere omaggio all’impegno di Euro-Toques e al successo che la sua mission di valorizzazione della tradizione italiana in cucina sta ottenendo, con una lettera personale. (Di seguito, alcuni estratti: per l’intero pensiero del sottosegretario Bianchi, prendere visione del documento in allegato).
«In Italia il tema del “cibo” si mescola con quello del turismo. Sono correlati. La ristorazione, come interfaccia diretta del turista verso il mondo dell’enogastronomia, non solo rappresenta infatti il valore aggiunto della destinazione ma si conferma come fattore propulsivo dell’intera filiera agro-alimentare e permette di promuovere ancora di più l’italianità nel mondo».
«Il trend di crescita centrato su cibo e vino va consolidandosi e l’Italia può giocare un ruolo di capofila. Siamo il Paese più biodiverso al mondo. E il cibo oggi è finalmente riconosciuto come cultura. Fondamentale è quindi anche il ruolo degli chef perché questo, come il turismo, è un settore fatto in assoluto di risorse umane che quindi devono essere adeguatamente formate. La ristorazione e il turismo hanno b isogno di professionisti perché possano lavorare bene e attrarre un turismo di qualità».
Al termine della tavola rotonda sono stati Alberto Lupini ed Enrico Derflingher a presentare la nuova Guida, realizzata da Italia a Tavola. Un numero di soci più alto, come si diceva all’inizio, ma anche un format diverso, i ritratti dell’artista Renato Missaglia a fare da introduzione alle varie schede, e soprattutto, novità di questo 2017, l’aggiunta della versione in inglese, perché «essendo questa una guida dove sono i cuochi ad essere al centro – ha spiegato Alberto Lupini – è giusto che tutti ne abbiano accesso, è giusto che la loro cucina, che affonda le sue radici nel territorio e nella tradizione italiani e che ad oggi viene riproposta in tutto il mondo, venga raccontata anche oltre i nostri confini, in ogni suo aspetto».
Al termine della conferenza, è stato conferito ad Aldo Melignano, proprietario di Borgo Egnazia, il premio “Hospitality Innovation 2017”. Si tratta di un quadro appositamente creato per l’owner del resort cinque stelle da Renato Missaglia. A ritirarlo, in sua vece, il manager Andrea Pomo.
Dal Premio Italia a Tavola a Firenze fino a qui, nella cornice di Borgo Egnazia, il direttore Alberto Lupini e Italia a Tavola hanno ancora una volta portato avanti i valori di cucina e turismo come due sistemi imprescindibilmente legati, che trarrebbero da più organizzazione e da una maggiore attenzione alle loro potenzialità, un’espansione e un appeal capaci di cambiare il sistema tutto e l’immagine dell’Italia come fonte prima di bellezza e storia.
Una buona prova di ciò che significa unire tradizione, storia e cultura, con cucina e turismo, la si è vista poco dopo, durante la cena di gala Euro-Toques. L’associazione, che l’anno scorso ha presentato la guida al Gallia Excelsior di Milano in un’atmosfera prestigiosa ed elegante, ha voluto quest’anno dare risalto a quello che davvero è un precetto inscindibile firmato Euro-Toques: «difesa della qualità dei cibi nell’attenzione verso le tipicità dei rispettivi territori», utilizzando le parole di Enrico Derflingher.
Ecco allora una piazza addobbata con tavoli di legno, semplici tovaglie, e chioschi tutto attorno dove cuochi associati preparava piatti sì tradizionali, sì semplici, ma proprio per questo autentici, di alta qualità e carichi di storia. Musiche e balli hanno accompagnato i commensali fino a tarda notte, regalando ai presenti l’autenticità di ciò che il Made in Italy sa offrire.
L’evento di Euro-Toques però non si è fermato qui. La giornata successiva è stata dedicata alla scoperta del territorio pugliese e delle sue potenzialità in fieri, dal nuovo progetto bio e sostenibile di Cantine San Marzano alla cucina del resort Le Sirene, in casa dello chef Euro-Toques, delegato Puglia, Onofrio Terrafino, fino ai tesori e alle meraviglie artistiche di Gallipoli. E, per dare spazio alle numerose cucine che distinguono eppure contemporaneamente accomunano i vari cuochi, una serie di quattro cene, sempre nel contesto di Borgo Egnazia, al ristorante gourmet Due Camini.
- Martedì 17, cena Euro-Toques organizzata dal Team Costa del Cilento, medaglia d’oro alle olimpiadi di Erfurt 2016. Chef Matteo Sangiovanni del Savoy Beach Hotel (Paestum, Sa). Vini: Azienda agricola San Salvatore;
- Mercoledì 18, cena Euro-Toques organizzata da Aminta Resort (Genazzano, Rm). Chef Marco Bottega, una stella Michelin. Vini: Marchesi di Barolo;
- Giovedì 18, cena Euro-Toques organizzata da Il Luogo di Aimo e Nadia (Milano). Chef Fabio Pisani, due stelle Michelin. Vini: Planeta Sicilia;
- Venerdì 19, cena Euro-Toques organizzata da Boscareto Resort. Chef Pasquale Laera, 1 stella Michelin. Vini: Tomaresca dei Marchesi Antinori.