Altro che accordi bilaterali fra Stati: il segreto per conquistare la Cina è la Carbonara. Parola di Marco Sacco, socio Euro-Toques e bistellato del ristorante Il Piccolo Lago, che per primo ha fatto entrare la Carbonara nei ristoranti gourmet di mezzo mondo. Lo spunto, più che dalla firma sui nuovi accordi commerciali tra Italia e Cina, siglata una decina di giorni fa, arriva con l’approssimarsi del Carbonara Day, la giornata dedicata a una delle ricette più apprezzate e discusse del Belpaese, in programma sabato 6 aprile. Secondo Marco Sacco, gli spaghetti rappresentano “il vero filo che lega italiani e cinesi, e la Via della Seta è un lunghissimo spaghetto che da Roma e Venezia porta fino a Pechino”. La sua versione “eretica” della ricetta, la “Carbonara Au Koque”, ancora oggi viene servita e apprezzata nei suoi locali.
«La Carbonara è amatissima in Oriente – spiega Sacco, che ha all’attivo numerose collaborazioni e consulenze in Cina – le ragioni di questo successo? Innanzitutto la sua bontà, poi la sua formula semplice fatta di tre ingredienti, pasta, uova e maiale, tutti facilmente reperibili, anche in Cina. Il 2019, inoltre, secondo il calendario cinese è l’anno del maiale: quale migliore occasione per farla conoscere a tutti i cinesi».
La pasta alla Carbonara è diventata uno dei piatti italiani più conosciuti nel mondo. A volte vittima di interpretazioni che hanno suscitato tante discussioni tra puristi integralisti e innovatori, questo piatto è stato protagonista di versioni inedite, che l’hanno trasformato di volta in volta in vegetariano (con le zucchine al posto del guanciale), di mare (con il pesce), in ripieno di tortelli (come nella recente cena di Gala in occasione della visita in Italia del presidente cinese Xi Jinpin) o gourmet, come nella versione, appunto, di Marco Sacco, in cui il pecorino viene sostituito dal Grana Padano, il guanciale dal prosciutto crudo affumicato di Vigezzo e la crema d’uovo viene “potenziata” con panna e gin, versata dal cliente nel piatto.
Ma c’è anche la questione del formato della pasta. «Io amo usare gli spaghetti – rivela Marco Sacco – muovendosi nel piatto, gli spaghetti permettono al condimento di circolare e di attaccarsi per bene. E poi se deve essere un piatto internazionale gli spaghetti sono universali, sono il nostro ponte con la Cina».