Maurizio e Sandro Serva del ristorante due stelle Michelin La Trota di Rivodutri (Ri) e delegati Euro-Toques per la Regione Lazio hanno reso omaggio ai 50 anni di attività del ristorante di Gubbio (Pg), la Taverna del Lupo. Tra le squisite proposte firmate dai due chef durante la serata, il celebre Uovo di carciofo, salsa di topinambur e gocce di mentuccia.
Mezzo secolo di vita che la famiglia Mencarelli, titolare della Taverna del Lupo, ha festeggiato nel suo locale con il primo cittadino di Gubbio Filippo Mario Stirati, vecchi e nuovi amici, attraverso un gustoso percorso enogastronomico, che ha visto alternarsi dalle loro proposte di inizio attività fino a quelle più attuali.
Era l’anno 1968 quando una giovane coppia, Rodolfo e Lisetta Mencarelli, decisero di aprire la Taverna del Lupo, un suggestivo ristorante ricavato nei locali che nel XIV secolo ospitavano la sede e i laboratori dell’antica Università delle Arti e Mestieri.
La loro cucina, frutto di una ricerca del passato che vuole ripercorrere un processo storico di formazione, di scelta e di gusti legati alle abitudini di vita degli uomini, collegando strettamente il cibo al lavoro e alla stagione, trovò subito i consensi di una clientela non solo eugubina ma proveniente anche al di fuori dell’Umbria.
I menu elaborati da Rodolfo, ispirati ai profumi della terra e valorizzati da una giusta scelta di vini, diventarono subito parte integrante della cultura della cittadina, collegandosi alle varie ricorrenze locali, alla trebbiatura, alla festa dei ceri, ai piatti propiziatori e a quelli tradizionali, come il macco, l’imbrecciata, il fricco, la crescia e la cicerchiata.
Così, anno dopo anno il ristorante Taverna del Lupo è divenuto una delle location a cui è d’obbligo fermarsi per scoprire ed assaggiare le pietanze che hanno fatto la storia gastronomica dell’Umbria.
La ragione del successo è legata non soltanto alla capacità organizzativa e allo spirito di sacrificio dei componenti della famiglia Mencarelli, all’interno della quale ognuno ha un ruolo ben preciso, dalla moglie Lisetta, che si occupa del ricevimento, alle figlie Daniela, Viviana ed Agnese che curano i clienti a tavola, ma anche ad un genere di cucina che affonda le sue radici nella storia della città.
Il segreto sta ancora oggi in quello sguardo che, nonostante siano passati 50 anni, non è mai cambiato. Rodolfo, Lisetta e la loro famiglia rappresentano una storia d’amore e di passione, un’emozione, un sorriso che ti accoglie ogni volta che li incontri.
E quella loro cucina così sincera e così vera, unita alla cortesia cavalleresca dei gentiluomini umbri, nobili sia per antiche progenie che per le buone azioni compiute in difesa del prossimo, fanno sì che la semplicità diventi un valore assoluto e un meritato successo.