Uno spazio dedicato a workshop e masterclass, più unione tra sala e cucina e un piccolo spazio fumoir. Il Luogo di Aimo e Nadia cambia look ma rimane in via Montecuccoli, legame con una tradizione che dura da 50 anni. Perché Il Luogo di Aimo e Nadia non dimentica la tradizione che l’ha portato ad essere ciò che oggi è: una storica insegna dell’eccellenza culinaria italiana, 2 stelle Michelin, nota in tutto il mondo. Il restyling, presentato da Stefania Moroni insieme ai due chef soci Euro-Toques Alessandro Negrini e Fabio Pisani, vuole trasmettere continuità e allo stesso tempo passaggio generazionale, proiezione verso il futuro del gruppo. «Loro hanno capito tutto – racconta, riferendosi ai due giovani cuochi, Aimo Moroni – quello che ho sempre desiderato è proprio ciò che loro oggi rappresentano: passione, voglia di fare, di esserci, di avere una grande cucina».
Il ristorante è stato rinnovato e ampliato, gli spazi sono stati ripensati: alcuni mantengono quella matrice di storicità e di continuità, quei valori che negli anni anno reso “Aimo e Nadia” ciò che è oggi, un tempio della cucina di qualità e dei prodotti selezionati. Tutto il progetto si basa inizialmente sulla ricerca di materiali, principalmente naturali e italiani, capaci di comunicare i concetti di italianità e di qualità propri de Il Luogo: «Quello che ci portiamo dentro, degli insegnamenti di Aimo e Nadia – ha spiegato in questo senso Alessandro Negrini – è l’importanza di lavorare sul tema del prodotto italiano».
Naturalmente tutto questo sopravvive nella sede originaria del ristorante: «Come prima cosa ci siamo detti “Rimaniamo in via Montecuccoli”. Investire così tanto a livello di struttura, attrezzature e persone in un Luogo in via Montecuccoli è un messaggio importante per la città di Milano e per i colleghi: vale a dire, non bisogna per forza andare chissà dove, si può fare un progetto intelligente rimanendo comunque dove si è nati».
Il progetto architettonico è stato realizzato da Fontana Architetti e include anche la riqualificazione dell’area a cielo aperto situata dietro al ristorante, a segnare un nuovo punto d’integrazione tra interno ed esterno della struttura. Proprio qui prende vita un piccolo spazio fumoir: «Chi viene qui ama mangiare, ama molto bere – spiega Stefania Moroni – e magari può concedersi anche una sigaretta, in un fazzoletto di cielo che glielo consente, in tranquillità».
Altra novità è il Theatrum dei sapori, un luogo nel Luogo dove ingredienti e materie prime del territorio diventano protagoniste di incontri e masterclass; un teatro dove verranno messi in scena i sapori, per chiunque voglia avvicinarsi al mondo della cucina attraverso l’esperienza diretta, la conoscenza e l’approfondimento della storia della gastronomia italiana; uno spazio pensato per iniziative culturali gastronomiche, per la ricerca, lo sviluppo di nuove idee e nuove tecniche di preparazione e per la formazione di nuovi professionisti. E qui la tecnologia regna sovrana insieme alle pentole in rame o alluminio targate Agnelli.
Grazie a questo spazio, maggior valore viene dato anche alla sala, alla quale anche verranno dedicati momenti di approfondimento e corsi: «Abbiamo creato questa interazione tra sala e cucina – ha detto Fabio Pisani – proprio perché al Luogo esiste un team che lavora insieme da 14 anni. Nicola dell’Agnolo, il nostro direttore, e Alberto Piras, il nostro sommelier, sono due persone fondamentali e hanno avuto un ruolo determinante nella gestione della ristrutturazione».
Qualcosa è cambiato, qualcosa si è amplificato, ma altro rimane saldo e anzi in continuo miglioramento: la cucina di Pisani e Negrini. I due chef patron del ristorante bistellato partono sempre dalla ricchezza del territorio italiano, dagli ingredienti provenienti dalla nostra Penisola, recuperando profumi e sapori, portandoli nell’attualità. Una cucina viva nella quale vengono mantenuti due capisaldi imprescindibili della filosofia de Il Luogo: l’attenzione all’origine del prodotto e la relazione con il produttore. Tutto questo oggi si concretizza in un ambiente ancora più “consono”: «Abbiamo sviluppato la vena gastronomica, adesso abbiamo uno spazio, una cucina che rende ancora più piacevole per Fabio e Alessandro lavorare insieme».
Parallelamente si inserisce in questo progetto di rinnovo anche l’arte: «La vena artistica – ha concluso Stefania – è un’anima che ci caratterizza da sempre, recuperata in un’ottica di continuità». A supportare l’arte de Il Luogo, il design di interni ad opera dello Studio Vudafieri-Saverino Partners, che predilige ambienti accoglienti in cui legno e tessuto avvolgono e decorano lo spazio, mentre i colori rispecchiano il quartiere milanese residenziale in cui il ristorante è nato.
Per sintetizzare con le parole di Stefania Moroni: «Qui ci sono tutte le nostre anime che si raccontano. Una continuità che ha visto questo progetto maturare negli anni e diventare quello che meglio rappresenta chi siamo noi oggi». Ed ecco che Il Luogo di Aimo e Nadia oggi è un’impresa di ristorazione, che include, oltre al ristorante due stelle Michelin, il bistRo e il nuovo spazio Voce, insieme ad un servizio di catering di alto profilo. Il nome Aimo e Nadia finisce per essere associato alla capacità di declinare i propri principi e valori in diverse offerte gastronomiche, sempre caratterizzate da italianità, rispetto della storia della gastronomia italiana e qualità dell’offerta.
foto: Paolo Terzi