Il successo di Euro-Toques a Praga
per la Settimana della cucina italiana

La cena inaugurale della Settimana della cucina italiana nel mondo a Praga si è rivelata un successo; grande merito va ai cuochi Euro-Toques Italia che hanno cucinato delle specialità rigorosamente made in Italy. Oltre al presidente Enrico Derflingher, a Ciro D’Amico, executive chef di Borgobrufa Resort, e a Gianni Tarabini, de La Preséf di Mantello (So), una stella Michelin, in cucina hanno collaborato anche tre cuochi italiani residenti a Praga: Emanuele Ridi, Matteo Decarli e Riccardo Locque. La presenza di Euro-Toques Italia e del presidente Derflingher è stata fortemente voluta dall’Ambasciatore italiano a Praga Aldo Amati.

La cucina italiana, da Praga al mondo Euro-Toques vince alla serata d'apertura

L’evento nella capitale nord-europea ha fatto da apripista per gli oltre 1.300 appuntamenti che si susseguiranno in 105 Paesi nel mondo fino al 27 novembre.  Durante la cena, la cucina italiana ha dominato le tavole e conquistato i presenti fortunati. Esemplificativi, in questo senso, i piatti portati da Derflingher e Tarabini.

La cucina italiana, da Praga al mondo Euro-Toques vince alla serata d'apertura

Il presidente Euro-Toques ha proposto il suo Risotto Regina Vittoria, ideato a suo tempo per la Casa Reale britannica; lo chef de La Preséf ha invece preparato una Guancetta di vitellone allo Sfurzat con crema di topinambur e meringa salata.

La cucina italiana, da Praga al mondo Euro-Toques vince alla serata d'apertura

Il progetto della Settimana della cucina italiana nel mondo si inserisce all’interno del “Food Act” – il piano di azione per il sostegno al settore agroalimentare e alla cucina italiana – e nel protocollo d’intesa sottoscritto a marzo dai tre ministeri degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, delle Politiche agricole alimentari e forestali, e della Pubblica istruzione. Lanciato a Praga, ha ottenuto un grande successo anche ad Abu Dhabi, dove a rappresentare la tradizione gastronomica tricolore, è stato Paolo Gramaglia, chef del President di Pompei (una Stella Michelin).

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