L’assemblea nazionale di Euro-Toques è stata l’occasione per visitare l’ecomuseo della Dieta mediterranea, a Pollica (Sa), un luogo dove il patrimonio naturalistico si coniuga con il territorio e la comunità
Per valorizzare al meglio il tema della sana alimentazione e dell’importante ruolo dei cuochi nella promozione della Dieta mediterranea, il congresso nazionale di Euro-Toques ha previsto, nel corso della due giorni del 16 e 17 maggio a Paestum (Sa), la visita a vigneti e aziende agricole e di allevamento del territorio, e a luoghi simbolo della Dieta mediterranea, come il museo di Pollica, città considerata la capitale mondiale della Dieta mediterranea, luogo in cui si sono svolti i primi studi medici su questo stile di vita.
L’ecomuseo della Dieta mediterranea si trova nel Palazzo Vinciprova di Pioppi (frazione di Pollica), e si compone di una ricca sala espositiva, una tisaneria e sale laboratoriali, ma si sviluppa anche sul territorio attraverso sentieri, orti didattici, luoghi storici e progetti immateriali, che vanno anche oltre i confini comunali di Pollica.
Pollica, con il Cilento, è una delle sette comunità emblematiche della Dieta mediterranea individuate in sede di dichiarazione Unesco, ma ne è in qualche modo la capitale mondiale dal momento che proprio lì, nel borgo marinaro di Pioppi, ha soggiornato, vissuto e studiato Ancel Keys, l’epidemiologo statunitense scopritore del nesso diretto tra regime alimentare (connesso allo stile di vita) e patologie cardiovascolari.
Dagli studi di Keys è emerso che per le popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo l’incidenza di malattie cardiovascolari è minore, da qui la definizione di Dieta mediterranea. Il Cilento rappresenta oggi la patria di un stile di vita diventato negli ultimi anni tra i più promossi e consigliati, grazie allo stile di vita della popolazione, fatto di un mix di cibo sano, carente di grassi saturi, il consumo regolare di verdura, frutta, cereali e olio d’oliva, con una moderata quantità di vino ad accompagnare i pasti e una buon attività fisica (il lavoro in campagna, la pesca).
Al fine di raccontare e valorizzare questa straordinaria peculiarità, Legambiente, in sinergia con il Comune di Pollica, il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e altri soggetti territoriali, ha intrapreso un percorso che ha portato alla realizzazione di questo ecomuseo.
Un ecomuseo (o museo diffuso) è un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione. Secondo il suo ideatore, l’archeologo Huges de Vareine, se il museo si compone di tre elementi quali collezione, immobile e visitatori, l’ecomuseo si fonda su tre assi molto diversi e cioè il patrimonio, il territorio e la comunità.
Una visita all’ecomuseo di Pollica trasmette un senso di appartenzenza a un territorio unico, che va tutelato e valorizzato. Da questo punto di vista il grande lavoro dei cuochi è innegabile. Sono loro gli attori della Dieta mediterranea, nel momento in cui la portano in tavola, salvaguardando e valorizzando ciò che di meglio il territorio ha da offrire.