Luca Marchini lo conosciamo bene, ma non abbiamo ancora capito se nasce prima cuoco o imprenditore e viceversa. Diciamo che i due elementi legano, che si fondono come gli ingredienti di una ricetta, che la compongono mantenendo la loro identità. La risposta sono anche i fatti. Dopo la laurea in economia aziendale, ha iniziato a fare il cuoco. E ha unito le due passioni. Nel 2003 ha aperto a Modena il Ristorante L’Erba del Re, una stella Michelin dal 2008, a cui ha affiancato una divisione catering, una scuola di cucina e Pomposa, trattoria di cucina del territorio. Già presidente Jre-Jeunes Restaurateurs Italia e socio di Euro-Toques, oggi Marchini sta affrontando il blocco da Covid-19 a passo spedito.
«Non ci si deve deprimere e bisogna lottare, perché la situazione è pesante- racconta – Dopo tre settimane che l’attività era sotto chiave, mia moglie Antonella ha cominciato a muovere le acque: “Bisogna fare qualcosa”. Aveva ragione, perché al di la del fatto più che piacevole che in questo periodo ci si ritrova in famiglia per davvero, cosa non scontata nella nostra professione, bisogna mantenere uno spirito attivo. Individuale e imprenditoriale».
Sotto questo punto di vista Marchini sta mettendo in evidenza l’altra sua faccia, quella dell’uomo d’azienda, anticipando la cassa integrazione alla sua squadra, garantendo quindi sicurezza e tranquillità. Ma non solo, l’ha coinvolta a livello emotivo con un sostenuto dosaggio di vitalità.
«Grazie alla disponibilità del sindaco di Modena, Muzzarelli – spiega – ci siamo offerti di organizzare i pasti che la Croce Blu della città distribuisce ai senza tetto. Dal 1° aprile, nella grande cucina dell’associazione, prepariamo un menu equilibrato e nutriente per una cinquantina di persone. Ci muoviamo in tre alla volta per non fare assembramento, ma tutti hanno aderito, non solo il personale di cucina. Anche la sala, maître e sommelier compresi. Disponibilità assoluta, perfino nel pelar patate. Tanto si impara. Siamo un gruppo coeso».
Luca Marchini però è andato oltre, per evitare che l’iniziativa diventi estemporanea, utile solo in questo frangente di emergenza. Dopo Pasqua si è messo in contatto con il Consorzio Modena a Tavola, che rappresenta una quarantina tra i più prestigiosi ristornati della provincia, per coinvolgerlo in questo progetto; con l’intervento di altri cuochi potrebbe diventare stabile.
«Non è solo volontariato – puntualizza – è qualcosa in più. È anche instillare fiducia, speranza ed entusiasmo a chi è al tuo fianco tutti i giorni. Uno stare insieme costruttivo che il 16 aprile si è concretizzato nell’apertura della Trattoria Pomposa per il servizio delivery. E i runner siamo sempre noi. Non si fanno certo i soldi, ma ci stiamo affiatando sempre più. Quando riapriremo, non saremo un team devastato e depresso, ma un gruppo fortissimo, che già ora va a mille».
E in attesa del via libera, Antonella Marchini sta pensando per L’Erba del Re alle mascherine en pendant con le tonalità del locale. Spirito di corpo e di impresa.
Foto di Rolando Paolo Guerzoni