A luglio il locale ha aperto a metà le sue porte, quelle del Tapa-bistrot, ma il 27 settembre è la data dell’apertura definitiva con il cuoco membro Euro-Toques a capo della cucina. Enrico Croatti è entusiasta: «Guardo Moebius e mi emoziona, è come l’avevo sempre sognato. Il bistrot è il primo segno di forte rottura di questo nuovo progetto: una formula innovativa che unisce le mie esperienze in Spagna e in Francia, di qui il nome Tapa (spagnolo) e bistrot (francese) per proporre una cucina italiana arricchita culturalmente di tutte le mie esperienze internazionali. Abbiamo iniziato dal bistrot perché prima di arrivare al “cuore”, che per noi è rappresentato dall’Osteria gastronomica, va esplorato il “corpo”, ossia il bistrot, appunto. A settembre l’apertura anche del nostro cuore e saremo pronti a metterci ancora più a nudo per portarvi in un percorso di suggestioni frutto di 20 anni di esperienze, viaggi e ricerca che oggi mi hanno portato a tornare alla classica osteria riminese rivista in una chiave di lettura avanguardista».
Il locale sorge in un ex deposito di tessuti, su una superficie di 700 metri quadrati per 12 metri di altezza, con una specie di piattaforma sospesa in aria, una sorta di navicella spaziale dalla struttura architettonica impressionante, dove troveranno posto i 30 coperti del gastronomico. Sotto invece, ai piedi di un gigantesco ulivo di 700 anni inserito in una teca in vetro, c’è il Tapa-bistrot e American Bar (80 posti circa) dove si uniranno suggestioni spagnole, statunitensi e francesi (le tre esperienze più importanti di chef Croatti). Un locale unico nel suo genere, pieno di suggestioni, progettato dallo studio Q-Bic di Firenze e frutto di oltre 6 mesi di totale ristrutturazione, con un’atmosfera dal sapore industriale e contemporanea in cui cemento, vetro, ferro e legno si fondono creando un ambiente dagli spazi variegati, glamour ed eleganti, in cui sono stati inseriti anche un palco per i concerti di musica jazz e uno spazio per la vendita di vinili.
Al Tapa-bistrot si potrà gustare la proposta più smart, ma sempre estremamente intrigante e fuori dagli schemi, di Croatti. A pranzo il menu del Moebius Tapa-bistrot propone:
Tre “Insalate moderne”, ossia Caprese con burrata ed erbe (10 euro), Barbabietole con gorgonzola o tofu (9 euro), Cesar salad in porchetta (10 euro);
Tra i primi piatti si trovano Nasi goreng indonesiano (12 euro), Mezze maniche alle seppie con i piselli (12 euro) e Spaghetti ai pomodori (10 euro);
Tra i piatti principali Vitello tonnato classico, patate prezzemolate (14 euro), Chicken cotoletta from Los Angeles to Milano (13 euro), Burrito (manzo alla brace in salsa guacamole) (14 euro);
Poi ci sono i “Fuori menu”: Riso o pasta fra tradizione e modernità (10 euro), Direttamente dal mercato del pesce (15 euro) e Dall’antica macelleria (14 euro).
Dulcis in fundo, Bouquet di frutti rossi al cioccolato fermentato (7 euro), Semifreddo ai pistacchi, wasabi e frutto della passione (7 euro), Crostatina alle pesche noci e zafferano, cremoso di fagioli bianchi alla vaniglia e limone (7 euro) e Il gelato (della gelateria Terra, Milano) (5 euro).
A cena, invece, ci sono:
Le “Tapas mutanti”, 4 proposte abbinate ad altrettanti drink ossia per aperitivi gourmet che promettono di lasciare il segno: Ceviche boom boom con il Margarita (18 euro), Anguria/tonno sashimi con il Negroni (18 euro), Pizzaiola estemporanea con il Bloody Mary (18 euro), Ostriche allo champagne con un calice di Champagne Drappier Charles de Gaulle (20 euro).
Ci sono poi le “Tapas Moderne” da condividere: Carne cruda, foglie e fiori Scalogno caramellato, lardo e paté (7 euro), Toast iberico al Pata Negra (16 euro), Crocchetta di calamari al nero, acciughe e timo (11 euro), Cozze alla birra non filtrata (8 euro), Raviolo in metamorfosi (10 euro), Burrito messicano (13 euro).
I dessert sono uguali a quelli proposti a ora di pranzo, con l’aggiunta di uno dei piatti signature di Croatti, il Tiramisù di Mamma Franca.
Grande attenzione anche al pane, preparato da Pavè, laboratorio artigianale di pasticceria che utilizza lievito madre e una cottura su pietra.
L’American Bar invece proporrà (dai 10 ai 18 euro) una decina di cocktail, tutti originalissimi:
Metabarone (Bitter Campari, gin infuso alla salvia, vermouth bianco, angostura, assenzio, timo, essenza di chiodi di garofano, polvere di barbabietola),
Kolbo-5 (Aperol infuso al timo, birra bionda, limone),
Golem (Blended rum, overproof rum, Falernum, lime, pompelmo, sciroppo alla cannella, aromatic bitter, assenzio),
Il Giardino di Edena (Gin infuso al basilico, sakè, bitter allo yuzu, essenza di lavanda, Matcha),
Nausicaa (Tequila, caviar lime, zucchero in acqua di mare, foglie d’ostrica, jalapeño, sale nero Hawaii),
Albero mater (Vodka infusa al kaffir, Mixturae, zenzero, spremuta d’arancia, spremuta di lime, miele, essenza di mandarino),
Jerry Cornelius (Gin, Creme de Figue Edmond Briottet, lime, salvia, zenzero, assenzio),
Luz de garra (Tequila, miele, spremuta di lime, sedano essiccato, vodka infusa al peperoncino),
Il sognatore (Mezcal, spremuta d’arancia, Grand Marnier e Velluto),
Arzak (Vodka infusa al pepe lungo del Bengala, sciroppo al caffè, pompelmo rosa, albume, tè Lapsang).
Oltre a questo, c’è una selezione di distillati e la possibilità di comporre i propri cocktail coadiuvati dalla creatività del bartender Marco Siclari.
Moebius, nome liberamente ispirato al celebre fumettista francese, all’anagrafe Jean Giraud, sorge in via Cappellini 25, nel dedalo di vie sempre più cool tra via Vittor Pisani e corso Buenos Aires. Moebius, come detto, richiama alla memoria un autore d’avanguardia, sperimentale, un po’ folle, capace di ridisegnare un mondo. Titolare del locale il 27enne Lorenzo Querci, proprietario di Moebius; toscano con la passione per la cucina che viene dall’impresa di ristorazione di famiglia nel senese.