Prima Settimana della cucina italiana nel mondo,
1.300 eventi in 105 Stati

La prima Settimana della cucina italiana nel mondo (21-27 novembre) rappresenta la concreta eredità di Expo Milano 2015 e delle tematiche sviluppate anche dalla Carta di Milano come qualità, sostenibilità, cultura, sicurezza alimentare, diritto al cibo, educazione, identità, territorio e biodiversità. Il progetto, che si inserisce nel “Food Act” – il piano di azione per il sostegno al settore agroalimentare e alla cucina italiana – e nel protocollo d’intesa sottoscritto a marzo dai tre ministeri degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, delle Politiche agricole alimentari e forestali, e della Pubblica istruzione, è stato presentato a Villa Madama dal ministri Paolo Gentiloni (Esteri) e Maurizio Martina (Politiche agricole).

Prima Settimana della cucina italiana nel mondo eventi in 105 Stati

Sono anche intervenuti il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Ivan Scalfarotto, il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto e la cuoca Cristina Bowermann, presidente dell’associazione italiana Ambasciatori del Gusto. L’incontro è stato moderato dal giornalista Duilio Giammaria. L’evento di apertura avverrà a Washington, poi sarà la volta d Dubai, Bruxelles e Parigi.

È evidente anche la disponibilità della Federazione italiana cuochi e di Euro-Toques Italia a partecipare ad eventi di questo genere che puntano a diffondere la cultura enogastronomica italiana nel mondo. In rappresentanza delle due importanti associazioni di cuochi erano presenti a Villa Madama: Enrico Derflingher (presidente di Euro-Toques International e Italia), Carlo Bresciani (vice presidente Fic), Roberto Rosati (vice segretario Fic), Simone Loi (Compartimento giovani Fic), Alessandro Circiello (presidente Fic Lazio), Pietro Cervoni (segretario cuochi Roma Fic), Daniele Priori (membro Fic). La Federazione italiana cuochi sarà presente presso ambasciate e consolati in tutto il mondo per dare il proprio sostegno concreto all’iniziativa. In alcune occasioni interverrà in prima persona il presidente della Federazione Rocco Pozzulo.

«La Settimana della cucina italiana è una grande iniziativa – ha dichiarato Carlo Bresciani – noi della Fic saremo in 100 a fare da ambasciatori in tutto il mondo. La speranza è che vada tutto a buon fine e che si possano ripetere iniziative di questo genere. Abbiamo 100 cuochi che sono nel mondo, dalla Bolivia alla Bielorussia fino all’Olanda. Faranno eventi che promuovono la nostra cucina e i nostri prodotti e valorizzeranno sempre di più questo grande patrimonio che è la cucina mediterranea. La cucina è il primo vanto della nostra Italia e questo evento è un’eredità dell’Expo. È tramite la cucina che possiamo valorizzare il nostro territorio».

«In tanti ristoranti nel mondo – ha detto Alessandro Circiello – stanno organizzando tantissime iniziative per promuovere la cucina italiana. Io sarò in prima linea, ci saranno centinaia di iniziative della Fic. È fondamentale comunicare la cucina italiana, quella originale perchè ce n’è tanta falsa».

«È la prima volta – ha detto il Ministro Gentiloni – che la diplomazia entra in cucina insieme ai protagonisti del mondo del cibo. Si tratta di un’operazione diplomatica, politica e culturale con molti collegamenti in un settore che ha prodotto nell’export un introito di 37 miliardi e che entro il 2020 vogliamo portare a 50. Ma oltre al valore economico e culturale questa iniziativa avrà anche un valore sociale perché il ricavato delle 334 cene previste sarà devoluto ad Amatrice e ai borghi laziali colpiti dal sisma».

Prima Settimana della cucina italiana nel mondo eventi in 105 Stati

Per il Ministro Maurizio Martina la Settimana della cucina italiana nel mondo, evento che sarà replicabile, è la tappa di un percorso figlio dell’Expo. «Ma – ha sottolineato Martina – è stato frutto di un lavoro di squadra, come del resto in cucina non si può non essere squadra. I ristoranti hanno una potenza diplomatica enorme e questa iniziativa sul tema del cibo lascerà il segno. La distintività italiana di modello ha un grande valore politico e culturale e va tutelato meglio il tema della produzione, l’anello fondamentale della catena perché nel tratto distintivo di un piatto riscontriamo un territorio, una famiglia, una persona. Sono certo che alla fine di questa Settimana troveremo nuovi input».

L’azione di squadra attivata dal ministero degli Esteri in collaborazione con il Mipaaf coinvolgerà tutti gli attori pubblici e privati che rappresentano la cucina italiana di qualità, istituzioni, sistema camerale, associazioni di categoria, scuole di cucina e reti dei ristoranti italiani certificati. Ma protagonisti non saranno solo i cuochi stellati e di fama internazionale perché a molti eventi prenderanno parte i giovani allievi.

Per il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Ivan Scalfarotto se questa Settimana celebra la nostra identità rappresenta anche una grandissima leva di sviluppo e un acceleratore economico. «Con i produttori – ha detto Scalfarotto – facciamo grande lavoro di squadra mettendo a sistema anche i fondi che abbiamo a disposizione. L’Italia ha una potenzialità straordinaria in molti settori: l’enogastronomia, ma non solo, e siamo pronti a coglierne le opportunità».

Per Cristina Bowerman la grande forza è che oggi il mondo della ristorazione è unito più che mai: «Ora gli Ambasciatori del gusto che rappresento e di cui è ambasciatore onorario Carlo Petrini – ha detto – vogliono essere la voce non solo degli chef ma anche di pizzaioli, pasticcieri e gelatieri. Noi cercheremo di raccontare con i nostri piatti la tradizione e l’innovazione che non sono in contrapposizione ma due facce della stessa medaglia. Cercheremo anche di dimostrare l’unicità e l’eccellenza del vero made in Italy contro ogni contraffazione».

Settimana della cucina italiana nel mondo 1.300 eventi in 105 Stati

Se la qualità deve essere comunicata, fondamentale è il ruolo dei media, in particolare del servizio pubblico, e soprattutto è quello di raccontare, come ha sottolineato il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto che ha presentato anche un breve spot sul valore del nostro agroalimentare. Nella seconda sessione dell’incontro a Palazzo Madama sono intervenuti, come soggetti impegnati nell’organizzazione della Settimana, Vincenzo De Luca, direttore generale per la promozione del Sistema Paese, Tiziana Primori, ad di Fico Eataly World di Bologna, l’area di 80mila mq in cui convivono esperimenti di agricoltura e allevamento, oltre ad aziende e ristoranti, insieme alla sua fondazione per la formazione di giovani di tutto il mondo.

È intervenuto anche Paolo Cuccia del Gambero Rosso, il network impegnato da sempre nella divulgazione e nella promozione del migliore made in Italy. «La cosa bella – ha detto – è che dovunque nel mondo la parola “italiano” viene accolta con ammirazione. Anche Tobias Piller, presidente della Stampa Estera in Italia e Monica Fantini di Casa Artusi hanno portato il loro contributo all’incontro. In conclusione è stato proiettato un video con il commento all’iniziativa di numerosi cuochi.

La prima Settimana di cucina italiana nel mondo prevede nell’ambito dei 1.300 eventi, 173 conferenze, incontri e dibattiti con gli chef, 98 eventi promozionali con i ristoranti italiani. 151 cooking show sulla cucina e master class, 334 degustazioni e cene a tema, 23 concorsi e premiazioni per la cucina italiana di qualità, 32 seminari tecnico/scientifici e accademici, 390 proiezioni di film e documentari, rappresentazioni teatrali e concerti legati al cibo, 32 mostre di design, arte e fotografia legate alla cucina, attività di comunicazione su tv, stampa e social media.

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